
Buon compleanno
Tanti auguri a… Sergio Clerici. L’ex attaccante dell’Hellas Verona compie 84 anni.

Empoli-Hellas Verona, domani 1531 tifosi gialloblù al Castellani
Per la sfida in programma domenica sera allo stadio Castellani Computer Gross Arena, ultima giornata della Serie A Enilive 2024/25, sono stati acquistati 1531 tagliandi dai tifosi scaligeri.

Empoli-Hellas Verona, i gialloblù convocati di Zanetti
Mister Paolo Zanetti ha convocato 29 calciatori per Empoli-Hellas Verona, match valido per la 38ª giornata della Serie A Enilive 2024/25, in programma domani, domenica 25 maggio alle ore 20.45, allo stadio 'Castellani - Computer Gross Arena' di Empoli. #EMPOLIVERONA - I CONVOCATI 1 Montipò 2 Oyegoke 3 Frese 4 Daniliuc 5 Faraoni 6 Valentini 8 Lazovic 9 Sarr 10 Niasse 11 Tengstedt 12 Bradaric 14 Livramento 19 Slotsager 20 Kastanos 22 Berardi 24 Bernede 25 Serdar 27 Dawidowicz 30 Patrick 31 Suslov 33 Duda 34 Perilli 35 Mosquera 38 Tchatchoua 42 Coppola 72 Ajayi 80 Cisse 87 Ghilardi 98 Magro. Fonte: hellasverona.it
Tutte le news

Hellas Verona, allenamento questa mattina
La squadra di Zanetti prosegue, a porte chiuse al centro sportivo lacustre, la preparazione in vista della sfida in programma lunedì sera allo stadio Bentegodi contro il Cagliari.

Buon compleanno
Tanti auguri a… Alessandro Sgrigna. L’ex attaccante dell’Hellas Verona compie 45 anni. Festeggiano anche gli ex gialloblù Fabio Depaoli, Thomas Pichlmann e Ivan Pillud.

Hellas Verona-Cagliari, Piccoli squalificato
Lunedì sera allo stadio Bentegodi, l’ex attaccante gialloblù non sarà a disposizione di Nicola. Piccoli questa sera è stato ammonito ed essendo diffidato, sarà fermato per un turno dal Giudice Sportivo. L’allenatore sardo dovrà valutare anche Mina, uscito anzitempo causa infortunio.

Recuperi 33ª giornata Serie A: Cagliari-Fiorentina 1-2, Parma-Juventus 1-0, Genoa-Lazio 0-2, Torino-Udinese 2-0
Alle ore 18:30 si sono giocate le partite posticipate per la scomparsa del Santo Padre, recuperi della 33ª giornata della Serie A Enilive 2024/25. I gialloblù di Zanetti rimangono a +7 punti dalla zona rossa, a cinque giornate dal termine del campionato.

Vermesan: “Voglio vincere ed arrivare ai playoff. Degli attaccanti passati da Verona, mi piacciono Toni e Mutu”
Curiosità, aneddoti, vita personale e naturalmente tanto calcio sono i temi principali di queste interviste. Nell'episodio di questa settimana andremo a scoprire la vita, privata e sportiva, del bomber gialloblù: Ioan Vermesan. Ioan, raccontaci un po’ di te da piccolo: dove sei nato, come hai iniziato a giocare a calcio, in quale squadra, tutto quanto. “Allora, sono nato a Timișoara, in Romania. Sono cresciuto in una famiglia sportiva: entrambi i miei genitori hanno praticato sport. Mia mamma ha giocato a pallavolo, mentre mio papà ha giocato a calcio. Il primo sport che ho iniziato a praticare, però, non è stato il calcio. Mio papà all’epoca era direttore sportivo di una squadra di basket. Io da piccolo andavo sempre alle partite, mi univo ai giocatori nel riscaldamento, insomma ero sempre lì in mezzo. Anche io ho fatto qualche allenamento di basket, ma un giorno, mentre ero lì, ho visto dei bambini che giocavano a calcio. Mi è piaciuto subito. Sono corso da loro e mi sono buttato in mezzo, dopo due o tre minuti mio padre ha parlato con l’allenatore e, dopo un paio di giorni, già giocavo con loro. Da quel momento non ho mai più lasciato il pallone". Quanti anni avevi? “Avevo cinque, quasi sei anni. Ho iniziato a giocare con quella squadra, l'ACS Poli Timișoara, era una scuola calcio. Mi ricordo quel periodo come degli anni bellissimi, che non dimenticherò mai". Hai sempre giocato da attaccante? “No, all’inizio giocavo come esterno sinistro. Sai, da piccoli il campo è più piccolo, si gioca diversamente. Quando poi siamo passati al calcio a undici, mio papà ha deciso che dovevo giocare da punta. Io, da piccolo, volevo solo giocare, non pensavo a vincere o a diventare qualcuno. Volevo solo divertirmi con i miei amici. Giocavamo in tutta la Romania, andavamo ai tornei, ed era bellissimo. A 11-12 anni abbiamo conquistato il terzo posto a livello nazionale, perdendo solamente in semifinale”. E poi sei passato a un'altra squadra? “Sì, in Romania c’era un grande giocatore, Hagi. Io e Luca (Szimionas, ndr) siamo andati entrambi all’accademia Hagi per fare un provino. L’abbiamo passato tutti e due, ma alla fine io sono rimasto, mentre Luca ha deciso di rimanere a Timișoara. Sono rimasto lì solo tre mesi, perché poi mi sono infortunato. Avevo 12 anni. Dopo l’infortunio, che mi ha tenuto fermo per circa quattro mesi, non volevo più tornare lì. Era troppo lontano da casa, a qualche centinaio di chilometri, nella zona del mare, dopo Bucarest”. Quindi sei tornato a casa? “Sì, sono rimasto a casa per due anni. In quel periodo ho giocato con Szimionas nella sua squadra, perché la mia vecchia squadra dove giocavo si era sciolta: molti compagni erano andati altrove dopo che io ero partito per Hagi. Così mi sono unito a lui nella Juventus Timișoara”. Vi conoscevate già da prima? “Sì, già da prima. La Juventus Timișoara era una squadra normale, diciamo provinciale, ma ha stretto un accordo con Ripensia Timișoara, una squadra di seconda divisione, che cercava una squadra giovanile per poter competere nei campionati nazionali. Così noi del 2006 abbiamo fatto una fusione con la squadra del 2005, e abbiamo iniziato a giocare con i 2004, due anni più grandidi noi. Avevo quindici anni in quel momento". E dopo quell’anno? “Non ho voluto firmare il contratto con Ripensia, quindi sono andato a giocare per l’UTA Arad. Luca invece è rimasto a Ripensia. All’UTA ho giocato sei mesi, e negli ultimi mesi mi allenavo già con la prima squadra. Sono andato anche in ritiro con loro in Italia.Erano una squadra di serie A rumena”. E poi sei tornato a Ripensia? “Sì, alla fine sono tornato a Ripensia, ma stavolta per giocare con la prima squadra, che era in Serie B. Avevo circa 16 anni e ho fatto il mio debutto lì. Ho giocato in totale una novantina di minuti in campionato. Dopo quella stagione abbiamo giocato le qualificazioni per l’Europeo Under-17, e poi sono venuto qui al Verona”. Quest'anno invece giocherai con la Nazionale l'Europeo Under 19 in casa tua, in Romania, ti senti pronto per questa sfida?“Sì, certamente, d'altronde è un Europeo, chi non vorrebbe giocarlo? Giocheremo nei gironi contro il Montenegro, poi la Spagna e infine la Danimarca. Ma diciamo che ci è andata bene con il raggrupamento, perché l’altro era con Olanda, Germania, Inghilterra e Norvegia… quindi siamo anche stati fortunati. Abbiamo già giocato contro la Spagna, contro la Norvegia, la Germania… sappiamo cosa possono fare, ma sappiamo anche cosa possiamo fare noi in campo”. E secondo te ora siete a un buon livello come nazionale? “Sicuramente non siamo una squadra che va lì solo per partecipare. Mi piace ora andare in nazionale perché siamo maturi, possiamo tenere la palla, prendere decisioni giuste, gestirle in campo. E poi, giocare in casa è sempre un’altra cosa. Quando arrivano i tuoi genitori, gli amici, scout, direttori della nazionale, ex giocatori, tifosi di ogni tipo… ti danno qualcosa in più, altre emozioni". Tornando alla tua carriera: mi dicevi che dopo l'Under 17 con la nazionale eri alla Ripensia, e da lì sei passato all’Hellas. Com’è avvenuto il tuo arrivo a Verona? “Non è stato male, ma neanche facile. È normale, è dura quando cambi paese, non conosci la lingua, non hai amici, non hai famiglia, non hai niente. Almeno a scuola avevo qualcosa da fare, ridere con i compagni…” Ti ha aiutato anche il fatto che ci fosse Szimionas con te? “Sì, sono stato fortunato. Lui aveva me, io avevo lui, siamo stati sempre insieme in questi due anni. Ora che ci siamo ambientati passiamo anche meno tempo insieme ma è normale, abbiamo fatto due anni praticamente sempre vicini. Poi anche altri compagni mi hanno aiutato, come De Battisti, che è davvero un ottimo ragazzo”. Tu sei un 2006, quindi sei arrivato all’Hellas nell’Under 17... “Sì, il primo campionato era l’Under 17. Poi ho giocato anche qualche partita con l’Under 18 e da lì sono passato in Primavera”. Sei cresciuto tanto in questi anni qui al Verona? “Sì, anche perché giocavo già con gli adulti prima, in Romania, quindi ero un po’ abituato. Ma la Primavera è un’altra cosa. Mister Sammarco mi ha fatto crescere molto. Con lui mi sono trovato bene, ho imparato tante cose: i movimenti, come posizionarmi, come proteggere la palla. L’anno scorso volevo solo giocare, tenevo la testa bassa e correvo. Non dicevo nulla. Quest’anno è diverso. Anche il gruppo è cambiato: l’anno scorso c’era Calabrese come capitano, un ragazzo con molto carisma e bravo ad unire la squadra. Devo dire però che anche Dalla Riva quest'anno sta facendo un buon lavoro, è un bravo ragazzo". In alcune partite anche te sei stato capitano, che cosa si prova? “È una bella sensazione. Anche in nazionale sono stato capitano per due anni. Quando sei capitano, è tutto ancora più speciale. Hai più responsabilità, ma a me piace. Mi piace che il mister si fidi di me”. Sei partito fortissimo quest’anno: gol alla prima giornata, adesso sei a 11 gol solo in campionato, più assist, anche in Coppa hai fatto grandi partite. Com’è per te vivere un campionato di Primavera 1 così? “È difficile dire come mi sento, perché per capire davvero devo fare più campionati. Non so ancora se è davvero difficile o no. Ma io voglio solo dare tutto per aiutare la squadra. Gioco per me, ma anche per loro. Il mio obiettivo è vincere, arrivare ai playoff”. Sarebbe un gran traguardo! Anche perché ai playoff vi vedrebbero in tanti… “Sì, ma a me non interessa chi ci guarda. Voglio solo vincere. Non penso a chi è sopra o sotto in classifica. Partita dopo partita. Pensa a te stesso, alla squadra, a giocare”. Quest’anno sei quasi l’unica vera punta. All’inizio giocavi con Luna, poi si è fatto male. Adesso giochi con Monticelli, che è diverso da te. Con chi ti trovi meglio? “È difficile da dire. Ti dico, sia con Luna che con Monti, io ho sempre fatto la 'guerra' davanti, mentre loro stanno più spesso con la palla tra i piedi. Con Luna era diverso, lui mi aiutava di più davanti tra i difensori centrali. Monti si apre tanto e quindi devo giocare in maniera un po' differente, perché è dura quando hai due o tre difensori addosso. Ma a volte è anche più facile, perché si libera spazio". In allenamento com’è il confronto con i difensori? “Mi piacciono i nostri difensori. Sam, Kurti, Karl… sono fortissimi. Ma per me è normale, perché poi so che i giocatori avversari che andrò ad incontrare sono come loro". Se qualcuno non ti avesse mai visto giocare, come ti descriveresti come attaccante? Quali sono le tue qualità migliori? E cosa vorresti migliorare? “Sinceramente non lo so bene. Forse la mia intelligenza nei movimenti, so dove posizionarmi. Non parlo del gioco aereo. Davanti alla porta, però, ho la freddezza necessaria. La lucidità per fare la scelta giusta in quel momento”. Cosa devi imparare ancora per te stesso? “Non lo so… magari come tecnica, magari ancora voglio migliorare un po'. Tutto si può migliorare. Sempre si può migliorare”. Ogni tanto vi allenate anche con la prima squadra. Com’è allenarsi con dei professionisti più grandi? “Troppo bello. Mi piace tanto. Ho anche un amico lì, Daniliuc, che è metà romeno. Mi trovo bene con lui. La prima squadra ha grande qualità. Lì vedi che se uno non ha voglia di allenarsi, va fuori. Se non ti alleni bene, stai in spogliatoio, vai a casa. Devi sempre dare il 100%”. Chi è il giocatore della prima squadra che ti piace di più? “Adesso Sarr, un giocatore che è passato per tante squadre, è giovane ed ha esperienza. Ha qualità, bel dribbling, sa quando tirare, come attaccare la profondità. Mi piace anche Duda che ha tante doti, poi c'è Lazovic che è un mentore per la squadra, quando parla non è mai banale e tutti ascoltano e infine Dawidowicz, che sprona sempre tutti in ogni momento, un compagno che non ti lascia mai solo. Di attaccanti del passato che sono passati qui a Verona mi piace tanto Toni, campione del mondo, capocannoniere del campionato, in area era una sentenza. Poi naturalmente anche un mio connazionale come Mutu, che giocatore che era". Uscendo un po’ dal calcio, cosa ti piace fare nel tempo libero? “Adesso devo studiare per forza. È l’ultimo anno di scuola e devo anche prendere la patente. Questi due mesi sono troppo importanti. Studio in una scuola in Romania online e ogni tanto devo andare là per fare gli esami”. E la patente la prendi in Romania? “Sì. Qua è troppo difficile per me, soprattutto con la prova teorica, e la lingua. In Romania è più facile. In Italia è difficile capire le parole, i termini della macchina. Per voi è normale, per me è complicato, anche se parlo italiano alcune parole non le conosco bene". A scuola vai bene? “Meglio in campo! No, scherzo. Mi sento bene con i professori. Qualcuno non è contento che non vado a scuola, ma cosa posso fare? Devo allenarmi e giocare a calcio, e naturalmente studiare”. Parliamo della tua famiglia. Riescono a venire a vederti? Hai fratelli o sorelle? “Ho un fratello più piccolo, Luca, e un altro che sento come mio fratello, Gavril, che è il figlio del marito di mia mamma. I miei genitori non sono più insieme. Mia mamma Melania ora è spostata con un altro uomo. Gavril per me è molto importante, parlo sempre con lui e lo sento come un vero fratello. Ha 22 anni. È cresciuto in Spagna, ora vive da solo a Tel Aviv. Lui gioca tanto a Foot Volley, che è una specie di beach volley ma con i piedi, tre passaggi massimo. È difficile, l'ho provato anche io. Il pallone è diverso. La rete è alta, ma molto divertente". Quanto sono stati importanti per te i tuoi genitori nella crescita? "Troppo importanti. Mio padre giocava a calcio ma non è più con me da tre anni. La mamma ha preso la responsabilità di insegnarmi tutto. Sono maturato più in fretta, perché sono stato da solo. È stato difficile, e quando posso torno sempre a Timișoara a trovare il mio fratellino e mia mamma". Fonte: hellasverona.it

Valentini: “Papa Francesco era uno di noi. La salvezza con l’Hellas Verona ora è la mia Coppa del Mondo”
“Un esempio, una meravigliosa persona. Lo dico da argentino e da cattolico, credente. Era uno di noi. La notizia della sua scomparsa mi ha colpito e profondamente addolorato. Di Papa Francesco ricordo la sua straordinaria umiltà, il suo modo di stare vicino alla gente. In famiglia l’ha conosciuto personalmente mia nonna Mirta. L’ha incontrato spesso, sia a Buenos Aires, prima che diventasse Papa, e poi l’ha visto altre volte a Roma. Il Papa era un grande tifoso del San Lorenzo”. “Siamo in condizione. Penso che anche con la Roma, pur perdendo, la nostra sia stata una partita buona. Poi loro hanno una qualità notevole e questa è una cosa che hanno fatto valere, però penso che il lavoro svolto sia stato valido. La loro è stata una bella giocata. Ma anche noi abbiamo costruito delle occasioni per segnare. Abbiamo fatto delle buone cose”. “Io voglio fare il mio lavoro. Diego e Ghila sono due difensori molto bravi. Credo che tutti insieme facciamo le cose al meglio per la squadra. Io sono così, difendo da argentino per aiutare il Verona, per vincere, per arrivare all’obiettivo. Mi piaceva molto Walter Samuel. Lui era forte forte. “Intanto pensiamo al Cagliari, a giocare una gara intelligente, come abbiamo sempre fatto nelle ultime partite. Restiamo uniti per conquistarli, questi punti. Ho imparato un calcio diverso rispetto a quello argentino. È più tattico e organizzato sotto il piano difensivo. L’attaccante più forte di A? Mateo Retegui. Mi ha impressionato. Lo conosco da quando era in Argentina, l’ho marcato ai tempi in cui giocava al Tigre. Appena gli dai un metro ti fa gol. È un bomber. Giocare in Serie A con l’Hellas è un livello alto. Poi mi alleno e gioco anche per la chiamata dalla Selección, ma ora la mia Coppa del Mondo è la salvezza con il Verona” ha dichiarato al Corriere di Verona, il difensore argentino gialloblù Nicolas Valentini.

Hellas Verona, allenamento questa mattina
La squadra di Zanetti prosegue la preparazione, a porte chiuse al centro sportivo lacustre, in vista della sfida in programma lunedì sera al Bentegodi contro il Cagliari

22 Aprile 1990, Hellas Verona-Milan 2-1
Trentacinque anni fa, allo stadio Bentegodi, una delle partite entrate di diritto nella storia del calcio italiano. Penultima giornata di campionato, i rossoneri di Sacchi si giocano lo scudetto col Napoli di Maradona. Rossoneri in vantaggio al 39', grazie alla punizione di Simone che inganna Peruzzi, ma nel secondo tempo prima Sotomayor e poi Davide Pellegrini ribaltano il risultato. Un ko quello dei rossoneri che consegnó lo scudetto ai partenopei. La fatal Verona colpisce ancora! VERONA: Peruzzi, Sotomayor, Pusceddu, Gaudenzi (80' Magrin), Favero, Gutierrez, Pellegrini, Prytz, Gritti, Giacomarro, Fanna (72' Bertozzi). All: Bagnoli MILAN: Pazzagli, Tassotti, P. Maldini, Massaro, Coatacurta, Baresi, Donadoni, Rijkaard, Van Basten, Evani (67' A.Colombo), Simone (59' Gullit). All: Sacchi Arbitro: Lo Bello. Reti: 33' Simone, 63' Sotomayor, 89' Pellegrini.

Cuore Gialloblù, Bradaric il più votato contro la Roma
È Domagoj Bradaric il vincitore della 33ª tappa di Cuore Gialloblù, il sondaggio che da otto anni permette ai tifosi di eleggere, tramite i voti nelle Instagram Stories del Verona, il calciatore dell'Hellas che più si è distinto in ogni singola gara di campionato. Per la prima volta in stagione, l'esterno croato sale sul gradino più alto del podio. Nella partita contro la Roma, Bradaric ha partecipato a nove duelli, recuperato sei palloni e completato tre cross: una prestazione convincente che gli è valsa non solo la prima vittoria stagionale, ma anche i suoi primi punti in classifica. Il numero 12 fa così il suo ingresso nella graduatoria, raggiungendo Perilli e superando Dawidowicz, Lazovic, Kastanos e Faraoni. Secondo posto per Daniele Ghilardi. Il difensore gialloblù ha primeggiato nei contrasti, vincendone tre - più di ogni altro compagno - e si è imposto in 12 duelli, recuperando anche due palloni. Grazie ai due punti conquistati, Ghilardi raggiunge Serdar a quota 14, piazzandosi alle spalle di Tchatchoua nella classifica generale. A chiudere il podio è Daniel Mosquera. Nei 76 minuti giocati, il numero 35 è stato il gialloblù ad aver ingaggiato più duelli aerei: nove. Ha inoltre completato 14 passaggi e recuperato tre palloni. Con il punto ottenuto, Mosquera sale a quota cinque in classifica, agganciando Valentini e Harroui. CUORE GIALLOBLÙ - LA CLASSIFICA 2024/25 Suslov 24 Duda 20 Montipò 19 Tengstedt 16 Tchatchoua 15 Ghilardi 14 Serdar 14 Sarr 10 Coppola 7 Bernede 6 Harroui 5 Mosquera 5 Valentini 5 Bradaric 3 Perilli 3 Faraoni 2 Kastanos 2 Lazovic 2 Dawidowicz 1 1° classificato: 3 punti; 2° classificato: 2 punti; 3° classificato: 1 punto. VINCITORI DI GIORNATA 1a Hellas Verona-Napoli: Daniel Mosquera 2a Hellas Verona-Juventus: Ondrej Duda 3a Genoa-Hellas Verona: Jackson Tchatchoua 4a Lazio-Hellas Verona: Reda Belahyane 5a Hellas Verona-Torino: Reda Belahyane 6a Como-Hellas Verona: Lorenzo Montipò 7a Hellas Verona-Venezia: Casper Tengstedt 8a Hellas Verona-Monza: Daniele Ghilardi 9a Atalanta-Hellas Verona: Amin Sarr 10a Lecce-Hellas Verona: Simone Perilli 11a Hellas Verona-Roma: Suat Serdar 12a Fiorentina-Hellas Verona: Suat Serdar 13a Hellas Verona-Inter: Reda Belahyane 14a Cagliari-Hellas Verona: Lorenzo Montipò 15a Hellas Verona-Empoli: Casper Tengstedt 16a Parma-Hellas Verona: Abdou Harroui 17a Hellas Verona-Milan: Tomas Suslov 18a Bologna-Hellas Verona: Casper Tengstedt 19a Hellas Verona-Udinese: Lorenzo Montipò 20a Napoli-Hellas Verona: Ondrej Duda 21a Hellas Verona-Lazio: Tomas Suslov 22a Venezia-Hellas Verona: Suat Serdar 23a Monza-Hellas Verona: Suat Serdar 24a Hellas Verona-Atalanta: Jackson Tchatchoua 25a Milan-Hellas Verona: Nicolás Valentini 26a Fiorentina-Hellas Verona: Tomas Suslov 27a Juventus-Hellas Verona: Lorenzo Montipò 28a Hellas Verona-Bologna: Tomas Suslov 29a Udinese-Hellas Verona: Ondrej Duda 30a Hellas Verona-Parma: Daniele Ghilardi 31a Torino-Hellas Verona: Lorenzo Montipò 32a Hellas Verona-Genoa: Ondrej Duda 33a Roma-Hellas Verona: Domagoj Bradaric. Fonte: hellasverona.it

Hellas Verona, 1 gol realizzato negli ultimi 360’
Una sola rete all’attivo e due subite, nelle ultime quattro partite, hanno portato tre punti ai gialloblù. Nel girone di ritorno (14 partite sino ad ora giocate, ndr) sono appena 6 i gol realizzati da Sarr e compagni che hanno però fruttato 13 punti.